
ENGLISH
The first time I was in Verona was 5 years ago on a school trip.
I went back this year with my parents and my sister for a couple of days and I fell in love with this Renaissance-style town, rich in history and art.
It’s known all over the world thanks to the reinterpretation of the story of Romeo and Juliet by Shakespeare (did you know that he isn’t the story’s creator?), and the city has been able to give a face and a place to this legend.
We went to Juliet’s house, a Renaissance house that really belonged to a Capulet family (which in reality was called Cappelletti) where there is the famous balcony and the statue of Juliet (they say that brings luck to touch her breast, in fact the statue is golden and consumed precisely in the places where it’s continually touched, even if I’ve avoided this tradition again).
This statue concretizes the words of Romeo’s father addressed to Juliet’s father after the discovery of the death of the two: “But I can give you more. I’ll raise her statue in pure gold. As long as this city is called Verona, there will be no figure praised more than that of true and faithful Juliet.”
The house inside is very bare, there are only some furniture and paintings (including two of Veronose), five or six rooms on three floors, wooden stairs, the costumes of the Franco Zaffirelli film, some vintage items. In one room then, there is a kind of medieval machine (Pucci de Rossi creating) with four computers where you can write and send letters to Juliet, and next there is also a box to mail paper letters.
There is an address where you can send letters to Juliet, and some ladies really read and answer letters. Each year is also rewarded the best letter. For those of you saw Letters to Juliet, you can have an idea of how romantic and fabulous is this tradition.
The arch leading to the courtyard of the house is full of dedications and graffiti (some of which are so high that I think they used a ladder).
From Juliet’s house you exit directly onto Piazza delle Erbe, whose main curiosity is the Arco della Costa: a whale or perhaps ichthyosaur rib has been hanging from the 17th century, but the reason remains a mystery. Probably as a sign of a pharmacy that is still located there, it was also believed that whale bone powder had healing properties. Others speculate on the Crusaders, still others that it’s Satan’s rib.
We went up to the small museum in the Palazzo della Ragione, one of the buildings overlooking the square from whose bell tower you have a splendid view of the city.
And we observed the sunset over the Castel Vecchio bridge, on a bench near the Arco Gravi, ending the evening in a restaurant right in front of the arch.
I became even more attached to the story of Juliet, although I didn’t love Shakespeare’s tragedy very much. Let me explain: his way of writing is enchanting, a melody of rhetorical images and poetry.
Yet I didn’t expect that, in the culminating moment of Juliet’s death, he would liquidate all the pain in a few words, unlike the ramblings that each character intones for even the most banal of statements. And also I was puzzled by the words addressed to Juliet by her parents.
In any case, I’m very curious to write and receive an answer from Giulietta. Did any of you ever write to her or want to do it?
xx Dasynka
ITALIANO

La prima volta che sono stata a Verona è stato 5 anni fa in gita scolastica.
Ci sono tornata quest’anno con i miei genitori e mia sorella per un paio di giorni e mi sono innamorata di questa cittadina dallo stile rinascimentale, ricca di storia e arte.
È conosciuta in tutto il mondo grazie alla reinterpretazione della storia di Romeo e Giulietta ad opera di Shakespeare (sapevate che non è lui l’inventore della storia?), e la città ha saputo dare un volto e un luogo a questa leggenda.
Siamo stati alla casa di Giulietta, una casa rinascimentale appartenuta veramente ad una famiglia dei Capuleti (che in realtà si chiamavano Cappelletti) dove si trova il famoso balconcino e la statua di Giulietta (dicono che porti fortuna toccarle il seno, infatti la statua è dorata e consumata proprio nei punti in cui viene continuamente toccata, anche se io ho evitato anche stavolta questa tradizione).
Questa statua concretizza le parole del padre di Romeo rivolte al padre di Giulietta dopo la scoperta della morte dei due: “Ma io posso darti di più: io farò innalzare a tua figlia una statua d’oro puro, affinché nessuna immagine, finché duri il nome di Verona, sia tenuta in così alto pregio, come quella della leale e fedele Giulietta”.
La casa internamente è molto spoglia, ci sono solo alcuni mobili e affreschi (tra cui due del Veronose), cinque o sei stanze suddivise su tre piani, scale di legno, i costumi di scena del film di Franco Zaffirelli, alcuni oggetti d’epoca. In una stanza si trova, poi, una sorta di macchina medievale (creazione di Pucci de Rossi) con quattro computers in cui è possibile scrivere ed inviare lettere a Giulietta, e accanto si trova anche una cassetta per la posta per poter imbucare lettere cartacee.
Esiste un indirizzo a cui poter inviare lettere a Giulietta, e alcune signore leggono e rispondono veramente alle lettere. Ogni anno viene anche nominata la lettera migliore. Per chi di voi ha visto Letters to Juliet, può avere un’idea di quanto romantica e fiabesca sia questa tradizione.
L’arco che conduce al cortile della casa è pieno di dediche e graffiti (alcuni dei quali così in alto che credo abbiano usato una scala).
Dalla casa di Giulietta si esce direttamente su Piazza delle Erbe, la cui curiosità principale è l’Arco della Costa: vi è appesa una costola di balena o forse di ittiosauro dal XVII secolo, ma il motivo resta un mistero. Probabilmente come insegna di una farmacia che ancora si trova lì, inoltre si credeva che la polvere di osso di balena avesse proprietà curative. Altri ipotizzano i Crociati, altri ancora che sia la costola di Satana.
Siamo saliti al piccolo museo nel Palazzo della Ragione, uno dei palazzi che affacciano sulla piazza dal cui campanile si ha una splendida veduta della città.
E abbiamo osservato il tramonto oltre il ponte di Castel Vecchio, su una panchina vicino all’Arco Gravi, finendo la serata in un ristorantino proprio di fronte all’arco.
Mi sono affezionata ancora di più alla storia di Giulietta, seppur non ho amato molto la tragedia di Shakespeare. Mi spiego: il suo modo di scrivere è incantevole, una melodia di immagini retoriche e poesia. Eppure non mi aspettavo che, nel momento culminante della morte di Giulietta, liquidasse tutto il dolore in poche parole, a differenza degli sproloqui che ogni personaggio intona anche per la più banale delle affermazioni. E inoltre sono rimasta sconcertata dalle parole rivolte a Giulietta dai suoi genitori.
Ad ogni modo, sono curiosissima di scrivere e ricevere una risposta da Giulietta. Qualcuno di voi le ha mai scritto o vuole farlo?
xx Dasynka
Courtyard with the statue of Juliet. The costumes of the Franco Zaffirelli film. A kind of medieval machine (Pucci de Rossi creating) with four computers where you can write and send letters to Juliet. A whale rib or perhaps ichthyosaur from the XVII century. Verona from the bell tower. Castel Vecchio bridge.
17 commenti
Always the best content from these priigodous writers.
Thank you 🙂 xx
Stunning pictures Dasynka! Loved the writing as usual.
Cheers,
T.
Thank you so so much! xx
Would love to go to Verona!! Such an amazing history <3
Marta
It’s a real treasure! xx
Dana, non sai quanto sono felice di aver condiviso con te un viaggio! E’ vero, siamo andate in anni diversi, ma ricordo tutto ciò che hai fotografato, ed è bellissimo! <3
La bellezza del viaggiare che permette di condividere emozioni e ricordi senza alcun contatto reale. È meraviglioso e ti ringrazio ❤️
Ecco qui la mia partecipazione: https://www.instagram.com/p/BJ7VRtWhtE8/ ❤
Grazie❤️
Sono super contenta di quanto tu riesca a fare, quanta creatività e fantasia hai, quanto amore metti in quel che fai.
Detto questo ti spiego la motivazione della mia foto che è questa: https://instagram.com/p/BJ6WPoJjfYm/
Oggi mi trovavo a passeggiare per questo sentiero, che sicuramente tu conosci, e pensavo al tuo post, e alla storia di Romeo e Giulietta.
Forse da persona troppo romantica ti dico che io amo questa tragedia e vedo il gesto dei due (uno “muore” per l’amore verso l’altro) come una cosa fantastica. E mentre percorrevo il sentiero vuoto l’ho paragonato alla mia strada da percorrere, dove all’arrivo avrei trovato qualcuno: il mio amore.
Mi ha ispirato questa foto proprio il fatto di vedere l’ amore come una cosa tanto speciale, e il fatto che dopo essere arrivata alla fine di questo sentiero, e aver trovato il mio amore, sarei in grado di fare una pazzia del genere per il mio lui.
Spero di essermi spiegata bene 🙂 e che questo progetto vada bene, affinchè tu possa continuare a stimolare persone a giocare con la fantasia, e io divertirmi a scattare.
Un bacio, rp.
Raffaella ti ringrazio tanto per le parole, il sostegno continuo e la tua partecipazione. È bello vedere quanti spunti riflessivi possono scaturire da una stessa cosa, e quante milioni di intepretazioni diverse possano esistere per ognuno di noi. A dimostrazione di quanto siamo tutti speciali e unici, e l’interazione è qualcosa che non smetterà mai di insegnarci la diversità. Mi piace la tua interpretazione e mi sconcerta al tempo stesso: ho sempre pensato che il sacrificio faccia parte dell’amare, ma esistono sacrifici d’amore e sacrifici da disperazione. Nella fattispecie, in Romeo e Giulietta, il sacrificio è dato dalla disperazione, disperazione di due persone che hanno trovato nell’altro una via di fuga al dramma delle loro vite (lei era promessa ad uno che odiava, e lui la sera prima piangeva di disperazione per una donna che amava ma che aveva preso il velo). Quindi in questo amore entrambi hanno una ‘salvezza’ dai loro problemi (e questo già oscilla il concetto di amore vero con l’infatuazione che i due hanno avuto, per me, e non dimentichiamo che il tutto avviene nell’arco di tre giorni in cui si conoscono si innamorano e si uccidono), e nel momento in cui tutto è andato male e Giulietta sembra morta, ovviamente per Romeo non resta altra scelta che la morta poichè se vivrebbe aveebbe addosso il peso della colpa e comunque non ha una prospettiva di vita allegra. Stesso discorso per Giulietta quando si sveglia. I sacrifici estremi non sono mai positivi, e spesso sono poco ragionati (non dimentichiamoci che se Romeo avesse cambiato idea, Giulietta di sarebbe svegliata e avrebbero avuto il loro lieto fine). I sacrifici d’amore partono invece dalle cose più piccole (come mettere da parte l’orgoglio in un litigio, cambiare il proprio carattere per l’altro, mettere l’altro prima di se stessi..) alle cose più grandi (mi viene in mente l’amore di una moglie che accudisce e limita la sua vita per poter assistere un marito malato di tumore ad esempio). Ora, proprio perchè conosco quel sentiero (e la vallata alla fine del sentiero), e per il termine ‘pazzia’ che hai usato, mi preoccupo per il fatto che tu abbia pensato al sacrificio proprio in quel contesto. Io credo che l’amore non chieda pazzie ne sacrifici estremi, ma il fatto che tu sia disposta a farne dimostra l’intensità del sentimento. Grazie per questo stimolo riflessivo ❤️
Come avevo già scritto nella foto in cui annunciavi questo progetto, non posso non partecipare! E così ho avuto l’occasione di scattare questa foto…
Quella rocca mi ricorda molto il balcone di Giulietta, ma non tanto per la forma, quanto per la lontananza che crea con lo spettatore. Rende possibile l’idea che guardandolo si possano osservare mille storie d’amore, chiuse in un piano, una realtà diversa dalla nostra, come può essere quella di Romeo e Giulietta, che viene raccontata mille volte in ogni epoca, ma resta sempre là, lontana, in bella mostra ma chiusa in se stessa.
Come avevo già commentato nella foto in cui annunciavi questa iniziativa, sono molto felice di prenderne parte. Oggi ho scattato questa foto, appunto perchè quella rocca mi ricorda molto il balcone di Giulietta, ma non tanto per la forma, quanto per la lontananza che crea con lo spettatore. Rende possibile l’idea che guardandolo si possano osservare mille storie d’amore, chiuse in un piano, una realtà diversa dalla nostra, come può essere quella di Romeo e Giulietta, che viene raccontata mille volte in ogni epoca, ma resta sempre là, lontana, in bella mostra ma chiusa in se stessa.
https://www.instagram.com/p/BJ552Esj6zl/?taken-by=wanderlustheory
Ti ringrazio per aver partecipato, e ti faccio i miei complimenti per la tua intepretazione, per il concepimento di questa idea, per il tuo esserti impersonificata con Giulietta prima (immaginando di osservare dalla distanza del suo dramma amoroso la vita che si consuma tra mille amori) e l’averne preso le distanze poi sottolineando il peso storico che questo dramma avrà nel tempo, a dispetto delle mille interpretazioni che non potranno cambiarne il finale. Brava❤️
Sono contenta di partecipare a questa tua iniziativa perché credo che sia un bel modo per interagire, per conoscerci e per capire le nostre idee e confrontarci la foto che ho postato su Instagram la linko qui: https://www.instagram.com/p/BJ4tH9gjglP/
Ho scelto questa foto in cui ci sono io e il mio fidanzato, perché pensando a Romeo e Giulietta mi è venuto in mente quando Romeo vede Giulietta stesa sulla pietra (mi sembra di ricordare così) e crede che sia morta, allora si uccide bevendo un voleno e dicendo ” e così con un bacio io muoio”, in quel momento Giulietta si sveglia e vedendo Romeo ormai morto, decide di morire anche lei uccidendosi con il pugnale di Romeo. In riferimento a questa scena, nella foto io Giulietta e lui Romeo steso senz’anima, per l’ultimo bacio terreno prima di volare in cielo insieme. Io credo che il vero l’amore sia eterno, nasce coinvolgendo due persone e muore portando a se quelle due persone insieme.
❤❤❤
Mi fa piacere che questa idea sia accolta con entusiasmo! Tante volte mi sono chiesta come poter fare per poter instaurare un rapporto maggiore attraverso i social, imparare a scoprire altre persone senza fermarmi alle immagini. Mi piace tanto la tua interpretazione, e sono pienamente d’accordo con te: il vero amore non ha fine❤ grazie per aver partecipato xx