HAPPINESS

ENGLISH

Happiness is a word that defines an infinite set of sensations.
As a flock, as a team, as a fleet. You studied them in elementary school and learned that with one word you meant many units in unison.
But the units are just that: unique and different.
A flock is full of different birds, a team is made up of many absolutely incomparable souls, and so the emotions that we put together in happiness.

Happiness is a collective name of many unique and distinct sensations that make it up; but at the same time a common name that refers to a different and individual emotion, connected each time and for each person to causes and with empathic consequences different, with not specific moods for intensity, completeness and duration.

It means that happiness is many and varied.
There are the immediate and short ones, those that we have – in background – light but continuous, those that we build ourselves and those to which we cling, and there are those happinesses that give us everything and take away something else: they are happiness because they are more than you could have expected from life but it’s complicated to just be happy with them.

It is a time saturated with changes and complications and emotions that I sometimes become apathetic because of the many sensations that nullify each other.
I know I’m lucky and I couldn’t ask for more, yet something makes all this complicated happiness.
I thank life every day for everything. I have nothing to complain about and I don’t – never.

But I’m happy with a complicated happiness.
A happiness in the absence of something, which is not complete, which will always lack a piece replaced by regret, a nostalgia that reaches the bones and digs you in the soul and with which I will live for life.

I’m happy and nostalgically sad, cause I miss, oh God how much, the fullness of life in my difficult conception of joy.

I wonder if it happens to everyone.
If everyone will always have something missing to complete their happiness.
xx Dasynka

ITALIANO

La felicità è una parola che definisce un insieme infinito di sensazioni.
Come stormo, come squadra, come flotta. Le studiavi alle elementari e imparavi che con una sola parola si intendeva tante unità all’unisono.
Ma le unità sono proprio questo: uniche e diverse.
Uno stormo è pieno di uccelli diversi, una squadra è composta da tante anime assolutamente incomparabili, e così le emozioni che mettiamo insieme nella felicità.

La felicità è un nome collettivo di tante sensazioni, uniche e distinte, che la compongono; ma allo stesso tempo un nome comune che si riferisce ad un’emozione diversa ed individuale, collegata ogni volta e per ogni persona a cause e con conseguenze empatiche differenti, con stati d’animo di intensità, completezza e durata non specifici.

Significa che le felicità sono tante e varie.
Ci sono quelle immediate e brevi, quelle che abbiamo – di fondo – lievi ma continue, quelle che ci costruiamo noi stessi e quelle a cui ci aggrappiamo, e ci sono quelle felicità che ti danno tutto e ti tolgono altro: sono felicità perché sono più di quanto potessi aspettarti dalla vita ma è complicato esserne felici e basta.

È un periodo saturo di cambiamenti e complicazioni ed emozioni chè a volte divento apatica per le tante sensazioni che si annullano a vicenda.
So che sono fortunata e non potrei chiedere di più, eppure qualcosa rende tutta questa felicità complicata.
Ringrazio la vita ogni giorno per tutto quanto. Non ho nulla di cui lamentarmi ne lo faccio – mai.

Ma sono felice di una felicità complicata.
Una felicità in difetto di qualcosa, che non è completa, che sempre mancherà di un pezzo sostituito da rammarico, una nostalgia che arriva alle ossa e ti scava nell’anima e con cui convivrò per tutta la vita.

Sono felice e nostalgicamente triste, perché mi manca, Dio quanto mi manca, la pienezza della vita nel mio difficile concepimento di gioia.

Chissà se succede a tutti.
Se tutti avranno sempre qualcosa che mancherà a completare la loro felicità.
xx Dasynka

Photography by Carmela.vix, www.carmelavicedomini.it