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Qualcosa di noi da raccontare al mondo, mentre il mondo si racconta attraverso noi.

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  • Today I woke up in a good mood I had
  • When you feel you arent feeling well stop Even if
  • I dont understand where the life is where memories fade
  • Never as in these last days I continue to ask
  • My beauty essentials are all from pixibeauty You know
  • Working with time Musterandco does this But we all do
  • Lately I keep asking myself and writing about happiness Realitys
  • I remember well the day we took this picture I
  • We are numbers in a row equations of emotions from
  • What do you think you need to be happier?

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  • Today I woke up in a good mood, I had my usual list of problems that I still couldn’t solve and I knew I would close one. And in fact I closed it, but another three opened. In the stories I have moderated my sarcasm to tell you a very important moral story. Good vision. Other than that, my good humor hasn’t passed. Whatever happens, there is always something to be happy about. The more the problems seem, the more the sensitivity to perceiving the small joys increases. It‘s absurd, but also the company of a gentlemanly technician becomes happiness. Feeling good is a choice: it‘s choosing to look only at the beauties, keeping in mind that anything is a gift and it may not be there. I also booked a trip in a month. A self-gift for my birthday. No, it's not London. Although the Natural History Museum is one of my happy places in this world, but I‘ll return in another time of year, I promise. • Oggi mi sono svegliata di buonumore, avevo la mia solita lista di problemi che ancora non sono riuscita a risolvere e sapevo che ne avrei chiuso uno. E infatti l’ho chiuso, ma se ne sono aperti altri tre. Nelle storie ho moderato il mio sarcasmo per raccontarvi una storia dalla morale molto importante. Buona visione. A parte questo, il mio buonumore non è passato. Comunque vadano le cose, c’è sempre da stare bene. Quanto più sembrano i problemi, tanto più la sensibilità a percepire le piccole gioie aumenta. È assurdo, ma anche la compagnia di un tecnico dai modi gentili diventa felicità. Stare bene è una scelta: è scegliere di guardare solo le bellezze, tenendo a mente che qualsiasi cosa è un regalo e potrebbe non esserci. Ho anche prenotato un viaggio, tra un mese. Un autoregalo per il mio compleanno. No, non è Londra. Anche se il Natural History Museum è uno dei miei posti felici a questo mondo, ma ci torneró in un altro periodo dell’anno, promesso. . . Ph. @carmela.vix #dasynka #dasynkainlondon #london
  • When you feel you aren’t feeling well, stop. Even if you don’t think there‘s time, that pausing would change nothing, that work will come back and force will extinct anyway... stop. Take a person who makes you feel good and ask him to take you away, to take your life in his hands for just a day - an afternoon, an evening. Let yourself be dragged to a place in the sun, in a restaurant by the sea, at the park, be distracted by talk, forget yourself. The important thing is that at some point, at the height of vulnerability, you start talking about the problem, why you are there, like that. Pain doesn’t mature if it isn’t faced up. You must cry, get angry, say "injustice" even to what you know not to be. Because it's just banging against it that you can amortise it. If you keep keeping it in the shade, closed inside, it will not ripen in a fruit. And pain is a seed: sooner or later a flower will born. Always. That's what I learned this weekend. ::: Jewels @ pdpaola_jewelry • • Quando sentite di non stare bene, fermatevi. Anche se vi sembra che non ci sia tempo, che mettersi in pausa non camberebbe nulla, che il lavoro si arretra e la forza si estinguerebbe maggiorente... fermatevi. Prendete una persona che vi faccia stare bene e chiedetele di portarvi via, di prendere la vostra vita in mano solo per un giorno - un pomeriggio, una serata. Lasciatevi trascinare in un posto al sole, in un ristorantino sul mare, al parco, fatevi distrarre dalle chiacchiere, dimenticatevi. L’importante è che ad un certo punto, al massimo della vulnerabilità, vi mettiate a parlare del problema, del perchè state lì, così. Il dolore non matura se non si affronta. Dovete piangerci, incazzarvici, dire “ingiustizia” anche a ció che sapete non esserlo. Perchè è solo sbattendoci contro che potrete ammortizzarlo. Se continuate a tenerlo all’ombra, chiuso dentro, non potrà maturare in un frutto. E il dolore è un seme: prima o poi ne nasce un fiore. Sempre. È quello che ho imparato questo fine settimana. ::: Gioielli @pdpaola_jewelry . . Ph. @carmela.vix #dasynka #dasynkathoughts #jewelry
  • I don’t understand where the life is, where memories fade, in which instant the reality ends, when everything is confused in dreams. I dream Mum and Dad so many times, and I imagine, I create such clear and defined images.. to disperse the boundary between reality, past, invention and dreams. I‘ve difficulty understanding which part I live in. I struggle to have real interests, sometimes to get excited, to keep enthusiasm. It doesn’t mean that I’m not happy. But that I forgot how to do it. I look inside and out and see all the wonders for which I should be happy and grateful. But it lasts so little, fuse that goes off in a moment, and it makes me angry to feel lost in a sea without emotions. 27 months have passed without Mom, 7 months without Dad. The same number of months we spent with death on the neck, in hospitals, between blood infusions and suffering in the bones. Yet the strength I had, dried up in the hinterland and I wonder if were worse those months or the latter without him. This pic dates 7 months ago, the trip after the funeral. I need to go away. • Non capisco da che parte stia la vita, dove sfumino i ricordi, in quale istante finisca la realtà, quando tutto si confonda nei sogni. Sogno così tante volte Mamma e Papà, e immagino, creo immagini così nitide e definite.. da disperdere il confine tra realtà, passato, invenzione e sogni. Faccio fatica a capire in quale parte vivo. Faccio fatica ad avere reali interessi, a volte ad emozionarmi, a tenere acceso l’entusiasmo. Non significa che non sia felice. Ma che abbia dimenticato come si faccia. Mi guardo dentro e fuori e vedo tutte le meraviglie per cui dovrei essere felice e riconoscente. Ma dura così poco, miccia che si spegne in un attimo, e mi fa una rabbia sentirmi dispersa in un mare senza emozioni. Sono passati 27 mesi senza Mamma, 7 mesi senza Papà. Lo stesso numero di mesi che abbiamo trascorso con la morte sul collo, negli ospedali, tra infusioni di sangue e sofferenza nelle ossa. Eppure la forza che avevo si è prosciugata entroterra e mi chiedo se siano stati peggiori quei mesi o questi ultimi senza lui. Questa foto è di 7 mesi fa, il viaggio dopo il funerale. Ho bisogno di andare via.
  • Never as in these last days I continue to ask and write about happiness. Because it's all I can think of, because the after-effects of a pain lead to the heart of the problem of life without circumnavigating it. • Mai come in questi ultimi giorni continuo a chiedermi e a scrivere di felicità. Perchè è tutto quello di cui riesco a pensare, perchè i postumi di un dolore portano al cuore del problema della vita senza circumnavigarlo. . . Ph. @carmela.vix #dasynka #dasynkathoughts #leatherleggings
  • My beauty essentials are all from @pixibeauty . You know how much I love the brand, all natural ingredients, roses infused. Every time a new box arrives, I fall in love a bit more, expand my beauty routine and vary the nude tones of my make-up. • I miei prodotti beauty sono tutti di @pixibeauty . Sapete bene quanto ami il brand, tutti ingredienti naturali infusi di rose. Ogni volta che arriva una nuova box, mi innamoro un po’ di più, allargo la beauty routine e vario i toni nude dei miei make-up. . . #dasynka #pixibeauty #pixilove
  • Working with time, @Musterandco does this. But we all do it. Change only the way. Do we work to commit time, to earn it, to optimize it? Do we live it for its entire duration or sacrifice it to enjoy it only for a bit? I ask myself these questions often. Especially in the evening, when another day has passed, I wonder what I learned of new, if I lived it to conclude duties or worked to live that time with enthusiasm. How many times a day I look at the clock is inversely proportional to how much I living it. And one thing is certain: when I travel, I never look at it. All my life I‘ve lived the anxiety of time, of losing it, of not giving it enough. As if I were in an endless phone call with it, from a distance that seemed immense for any realization. But now I put down the phone and managed to meet it, make it happen, create a routine in which I continuously do two things at the same time. I turned my complicated relationship into friendship with the time. Sometimes it‘s enough to cut distances and face in person. • Lavorare con il tempo, @Musterandco fa questo. Ma lo facciamo tutti. Cambia solo il modo. Lavoriamo per impegnare il tempo, per guadagnarlo, per ottimizzarlo? Lo viviamo per tutta la sua durata o sacrificandolo per gioirne solo per poco? Io mi faccio queste domande spesso, durante la giornata. Soprattutto la sera, quando un altro giorno è passato, mi chiedo cosa ho imparato di nuovo, se l’ho vissuto per concludere doveri o se ho lavorato per vivere quel tempo con entusiasmo. Quante volte al giorno guardo l’orologio è inversamente proporzionale a quanto lo stia vivendo. E una cosa è certa: quando viaggio, non guardo mai l’ora. Tutta la mia vita ho vissuto l’ansia del tempo, di starlo perdendo, di non dargli abbastanza. Come se fossi in una infinita telefonata con lui, da una distanza che mi sembrava immane per qualsiasi realizzazione. Adesso peró ho messo giù la cornetta e sono riuscita a incontrarlo, concretizzarlo, crearmi una routine in cui continuamente, contemporaneamente, faccio due cose. Ho trasformato la mia relazione complicata in amicizia, col tempo. A volte basta tagliare le distanze e affrontarsi di persona. #dasynka #musterandco
  • Lately I keep asking myself and writing about happiness. Reality’s perception. Need. All I need is the need. I stop for a moment to think about it. What does this word really mean? Looks like "duty" but has far fewer obligations; has kinship with "necessity" with a more personal accent; "exigency" is a brotherhood of the same mother but different fathers, one more visceral and another more instinctive. Need is something more primitive than these words, it comes from inside without the driving forces that impose it from outside. It makes me think of the instinct that takes us out of the water when there is no oxygen. I connect it to the air, the need is the air that we breathe that keeps us alive, that penetrates everywhere, that feels in the head, that weary in anxiety, that remembers in the smells. I need to feel good. To build happiness. To build idyllic visions, to close the rest in a drawer, deep inside me. To cover it with all I find, randomly, give them a sense slowly. The oxygen I‘m holding is running out, I need the need to go back. • Ultimamente continuo a chiedermi e scrivere di felicità. Percezione della realtà. Bisogno. Tutto ció di cui ho bisogno è il bisogno. Mi fermo un attimo e ci penso. Cosa significa davvero questa parola? Somiglia a “dovere” ma ha molti meno obblighi; ha parentela con “necessità” con un accento più personale; “esigenza” è una fratellanza di stessa madre peró padri differenti, uno più viscerale e l’altro più istuzionale. Il bisogno è qualcosa di più primitivo di queste parole, viene da dentro senza forze motrici che lo impongono dall’esterno. Mi fa pensare all’istinto che ci porta fuori dall’acqua quando manca l’ossigeno. Lo collego all’aria, il bisogno è l’aria che respiriamo che ci tiene vivi, che penetra ovunque, che senti nella testa, che affanna nell’ansia, che ricorda negli odori. Io ho bisogno di aver bisogno di stare bene. Di costruirmi la felicità. Di costruirmi visioni idilliace, di chiudere il resto in un cassetto, in fondo dentro me. Di coprirlo con tutto quello che trovo, alla rinfusa, darci un senso pian piano. L’ossigeno che sto trattenendo si sta esaurendo, ho bisogno di aver bisogno di risalire.
  • I remember well the day we took this picture. I remember the London street, the restaurant we had eaten (which I found to have closed), it was the second day of Fashion Week and I started to understand how that world works. I remember how much I liked that necklace, how many laughter as I posed, the gray sky and Piccadilly nearby. I remember the feeling, the city’s sounds, the smells, I even remember the thoughts. I leave a piece of life on every trip, and when I come back I can never recover it. But what‘s surprising is that there is no limit to how much life I can scatter around the world, as long as I live, I‘ll let it consume me, I‘ll sell soul’s pieces and hang them to the most famous monuments, in the most moving views, for the most tormenting memories. I want to consume myself like this. And I want to bring home nostalgia from the most disparate languages ​​and most displaced cultures, keep them all with me, in the closet waiting for me every time I come back and store them for each departure. This year I‘ll return to London, I promise. It’ll be like coming home. • Ricordo bene il giorno in cui abbiamo scattato questa foto. Ricordo la stradina di Londra, il ristorante in cui avevamo mangiato (che ho scoperto aver chiuso), che era il secondo giorno di Fashion Week e avevo iniziato a capire cone funzionasse quel mondo lì. Ricordo quanto mi piacesse quella collana, quante risate mentre posavo, il cielo grigio e Piccadilly lì vicino. Ricordo la sensazione, i rumori della città, gli odori, ricordo persino i pensieri. Lascio un pezzo di vita in ogni viaggio, e quando torno non riesco mai a recuperarlo. Ma quanto di sorprendente è che non esiste un limite alla vita che posso disperdere in giro per il mondo, finchè sono viva, mi lasceró smembrare dal lui, venderó pezzi di anima e li appenderó ai monumenti più famosi, negli scorci più commoventi, per i ricordi più struggenti. Voglio consumarmi così. E voglio portare a casa le nostalgie dalle lingue più disparate e dalle culture più dislocate, tenerle tutte con me, conservarle nell’armadio ad attendermi ad ogni ritorno e archiviarle per ogni partenza. Quest’anno torneró a Londra, promesso. Sarà come tornare a casa.
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